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Sergio Messina: Il rinomato neuropsichiatra insieme a Paperbox


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Intervista a Sergio Messina, neuropsichiatra infantile, ex Presidente Nazionale di AID e collaboratore di Paperbox in qualità di supervisore del progetto di salute pediatrica.


“I migliori incontri si fanno per caso”, esordisce Sergio Messina alla nostra domanda su come ha conosciuto i fondatori della startup torinese Paperbox, nata a luglio 2022 dalla mente di 3 giovani talenti italiani: “Una serie di telefonate con amici comuni mi hanno permesso di conoscere i ragazzi di Paperbox.”


Chi è Sergio Messina


Sergio Messina è Neuropsichiatra Infantile presso l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania e Presidente Nazionale AID dal 2017 al 2020. Un professionista che ama il lavoro che fa, “perché”, ci confida, “nonostante le tensioni, quei casi dolorosi, difficili che ti porti dentro e spesso li rimangono , è sempre una scoperta, non solo clinica ma anche emotiva e personale.” L’interesse per la dislessia, scopriamo, è nato e cresciuto piano e con costanza: “Quando ero in Scuola di Specializzazione di dislessia neppure se ne parlava. Poi ho iniziato a interessarmene sempre più, seguito corso, master e soprattutto ho avuto la grande fortuna di potermi formare con il Prof. Stella ed il Prof. Savelli e questo mi ha cambiato in tanti modi. Da lì non ho più smesso.”


Sergio Messina e AID


La parola dislessia, Sergio Messina la associa a sorriso: “Il sorriso e la gioia di tanti ragazzi e ragazze che ho seguito fin da bambini”, ci racconta, “e che hanno raggiunto i loro obiettivi. Che non devono essere per forza il diploma, la licenza liceale o anche la laurea, ma il loro esser belle persone, con una consapevolezza nuova di saper superare le difficoltà che questo mondo gli propone.” Dal 2017 al 2020 Sergio Messina è stato Presidente Nazionale di AID, Associazione Italiana Dislessia. AID, che ha sede a Bologna e coordinamenti distaccati su tutto il territorio nazionale, ha lo scopo di promuovere la ricerca e la formazione in tema DSA e sensibilizzare l’opinione pubblica. Da sempre a supporto delle persone con DSA e le loro famiglie, AID svolge un ruolo cruciale nella vita di Sergio Messina. Alla nostra domanda “Qual è attualmente il suo ruolo dentro AID?”, infatti ribatte: “Forse riformulerei la domanda così: ‘Qual è il ruolo di AID dentro di me?’. AID è un gran bel pezzo di me, e questo mi basta.”


Quando gli chiediamo qual è il miglior obiettivo raggiunto da AID negli anni, Sergio Messina non ha dubbi: di sicuro la Legge 170/10 (se vuoi saperne di più, leggici qui), e, in generale, “soprattutto nel periodo di pandemia, non mollare mai. Neppure per un momento AID si è fermata, anzi ogni sezione ha aumentato i propri sforzi per dare la netta sensazione d presenza.” E a dimostrazione del fatto che AID non molla mai, anche quest’anno ha organizzato la Settimana della Dislessia (3-9 ottobre 2022, in modalità mista) incentrata sul tema dell’inclusione scolastica, universitaria, lavorativa – nonostante le difficoltà del momento, e grazie al gran lavoro del Direttivo nazionale, delle sezioni provinciali, dei soci tutti e della segreteria.


Sergio Messina e Paperbox Health


Cosa ci fa, esattamente, Sergio Messina dentro Paperbox?

“Mi vedo come uno che osserva un bellissimo lavoro in corso, con le mani dietro alla schiena, presso questo fervente cantiere di lavoro, controllando, facendo domande, dando suggerimenti (pochi) sulle attività che vi si svolgono. Mi piace vedere tutto il gruppo al lavoro e osservare la crescita di questo progetto. Sin dalla prima telefonata quello che mi ha sorpreso è stato l’entusiasmo e la voglia di fare che hanno subito messo in campo i fondatori.” E proprio grazie a questo incontro tra Francesco Garosci, Giacomo Pratesi, Francesco Trovato e Sergio Messina, è nata quella che il neuropsichiatra definisce “una collaborazione e uno scambio di idee che ha fatto sì che esigenze diverse si incontrassero in questo percorso comune.”


“Mettere in campo le loro conoscenze tecnologiche e creative in questo ambito”, continua lo specialista riferendosi ai fondatori della startup, “e accettare il confronto (non sempre facile) con psicologici, logopedisti e tecnici del settore, ha portato al raggiungimento dell’obiettivo comune, quello di costruire un progetto volto a individuare precocemente i soggetti a maggior rischio da DSA, e dar loro anche qualche strumento di potenziamento. Non si prefigge ruoli clinici né tanto meno diagnostici, ma si pone come strumento di allerta utile per familiari come per il mondo della scuola, per aiutare a porre meglio l’attenzione su quei bambini in difficoltà.”


Dino: Il videogioco per l'identificazione precoce dei DSA


L’elemento di innovazione dentro Paperbox è sicuramente la creazione di uno strumento – il videogioco DINO – teso a individuare segni tipici di DSA già dai 5 anni. Su questo aspetto, Sergio Messina offre il suo parere di esperto: “La diagnosi di DSA si può fare, per convezione e chiari motivi clinici, solo alla fine del secondo anno di scuola primaria. Ma questo non vuol dire che prima non si può fare nulla. Se per definizione un DSA è un disturbo neurofunzionale innato, questo ci porta a dire che esistono segni predittivi che possono essere individuati anche in età prescolare. I fattori predittivi non danno la certezza di un DSA, ma indicano una soglia di rischio più o meno elevata che induce, di conseguenza, a intervenire con azioni didattico-educative di potenziamento.”


Azioni di potenziamento come quelle offerte da Paperbox, in ambito riabilitativo, sotto forma di video-consulti con logopedisti e altri professionisti medici esperti di DSA. Per conoscere i servizi disponibili, puoi fare un giro su questa pagina, o contattarci per ogni informazione aggiuntiva, al nostro indirizzo email info@paperbox.health

Per saperne di più della Settimana della Dislessia 2022 organizzata da AID, vai a questo link:

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